Villa Borghese spicca sul paesaggio, immediatamente
riconoscibile sul lungomare che unisce Anzio con Nettuno e ci ricorda come era
il territorio prima della urbanizzazione ed oltre ad avere un grande valore nel
contesto storico, ne ha anche uno ecologico, in quanto polmone verde di grande importanza
situato nel comune di Nettuno e confinante con quello di Anzio.
Costruita dal Cardinale Vincenzo Costaguti nel 1648, inizialmente viene chiamata Villa Bell’aspetto, e si trova nella zona della attuale Nettuno. Il Costaguti era rappresentante di una ricca famiglia di banchieri genovesi stabilitasi a Roma nel XVI sec. Uno dei palazzi Costaguti a Roma si trova in Piazza Mattei nel ghetto ebraico, dove si trova la fontana delle tartarughe. Si sa poco delle origini della Villa perché l’archivio Costaguti che era conservato a Viterbo è andato perduto nell’ultimo conflitto mondiale. Tra le persone illustri che l’hanno frequentata, anche la Regina Cristina di Svezia (1626-1689).
Nel 1818 passò di proprietà alla Famiglia Torlonia perché il
Marchese Luigi Costaguti si indebitò per allestire un esercito a difesa dello
Stato Pontificio. Passerà quindi al grande affarista Don Giovanni Torlonia che
la rivendette solo quattordici anni dopo a Camillo Borghese.
I Borghese erano originari dei “Borghi” di Siena, ed
iniziarono la loro ascesa come tintori di lane. Nel XVI° sec. un esponente della
famiglia, trasferitosi a Roma avviò il figlio alla carriera ecclesiastica e
questo diventerà Papa. Papa Paolo V Borghese. Lo stemma papale che troneggia sulla
facciata della Basilica di San Pietro, la facciata del Maderno dal nome
dell’architetto, è proprio quello della famiglia Borghese, con i simboli
araldici dell’aquila e del drago. Anche la scritta sulla facciata porta il nome
del Papa Borghese: “IN HONOREM PRINCIPIS APOSTOLORUM PAULUS V BORGHESIUS PONT
MAX”. Il Papa ampliò anche il palazzo del Quirinale che è stata la residenza
stabile dei Papi dal Seicento all’Ottocento.
Tanti i nomi illustri della famiglia Borghese, tra questi
Camillo e Francesco, che sono quei due fratelli che sono più legati alle
vicende storiche del feudo di Nettuno.
Camillo Borghese (1775-1832). Camillo sposò nel 1803 la sorella di Napoleone,
Paolina Bonaparte, e divenne Duca di Guastalla. Fu governatore dei dipartimenti
francesi in Italia che avevano sede a Torino fino alla caduta di Napoleone.
Durante il periodo napoleonico dovette cedere alla Francia la sua collezione
d’arte in parte poi recuperata nel 1815. Comprò il feudo di Nettuno per sanare
l’erario dello Stato Pontificio e potenziare l’esercito.
Francesco Borghese (1776-1839). Camillo lascerà al fratello Francesco (Principe
Aldobrandini Salviati) il feudo di Nettuno e la Villa del Bell’Aspetto.
Il figlio primogenito Marcantonio V Borghese dovette
affrontare diverse problematiche con la Reverenda Camera Apostolica che
rivendicava il pagamento di canoni enfiteutici. L’enfiteusi è un diritto di
godimento su un fondo di proprietà altrui, generalmente agricolo. Il parco era
di circa 40 ettari e fu ridisegnato nel 1840, in seguito a degli ampliamenti e
ristrutturazioni. Marcantonio ebbe nove figli.
Il primo figlio di Marcantonio rischiò di perdere la
proprietà che fu salvata da un suo fratello che la ricomprò all’asta. I loro
figli che erano quindi cugini, si sposarono, pertanto la proprietà rimase in
famiglia anche per questo motivo. Il palazzo si arricchì poi dello arredo e
della biblioteca che provenivano da una residenza di Napoli.
Successivamente la famiglia venderà allo Stato italiano le
collezioni artistiche della galleria e del museo di famiglia. Piuttosto che
perdere le terre si preferì perdere i pezzi d’arte. Nei primi anni del Novecento
il parco fu anche aperto al pubblico con un biglietto d’ingresso.
Nel 1944 durante la Testa di Ponte di Anzio dopo lo Sbarco
degli alleati, il Quartiere Generale del VI Corpo della V Armata americana si
stabilì all’interno di Villa Borghese.
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