venerdì 20 dicembre 2019

Il Museo Archeologico di Anzio

Nella pagina facebook  - Museo Civico Archeologico di Anzio - @giusi53 -
potete intanto trovare le molteplici iniziative del Museo fino ad ora attuate

informazioni in generale sul Museo anche sul sul web

https://www.beniculturali.it/mibac/opencms/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/MibacUnif/Luoghi-della-Cultura/visualizza_asset.html?id=150130&pagename=57


 








 























mercoledì 18 dicembre 2019

Il Museo dello Sbarco di Anzio





Tutte le informazioni sul museo sul sito

www.sbarcodianzio.it 
Il Museo è stato inaugurato in occasione del 50esimo anniversario dello sbarco di Anzio il 22 gennaio 1994 ed è collocato in una delle sale della seicentesca Villa Adele a pochi passi dalla stazione ferroviaria e dal centro cittadino, facilmente raggiungibile a piedi.
Realizzato su iniziativa dei soci del “Centro di ricerca e documentazione sullo sbarco e la battaglia di Anzio”, il Museo è diviso in quattro sezioni: americana, inglese, tedesca e italiana. Nelle vetrine e nelle bacheche sono esposte uniformi, armi, decorazioni, documenti, piani di battaglia, foto di veterani, oggetti di uso quotidiano; tutto rigorosamente autentico.
Il Museo è completato da fototeca, nastroteca, biblioteca, emeroteca. Bandiere, raccolte di stampe d’epoca, motoveicoli, ecc. arricchiscono la già cospicua raccolta che si va ampliando sempre più con donazioni provenienti dai musei e dalle associazioni dei veterani dei paesi belligeranti.
Molti reperti provengono direttamente dai fondali del mare di Anzio, dove, a varie profondità aerei, navi da guerra e da carico, mezzi da sbarco giacciono spesso con l’equipaggio, come gli incrociatori britannici “ “Janus” e “Spartan” e la nave ospedale “St. David”. 
Non si tratta, come si è portati a credere, della solita anonima, fredda raccolta di oggetti ma di una autentica, emozionante ed istruttiva rivisitazione storica intesa soprattutto come esaltazione della pace e come condanna della guerra. Una pausa riflessiva e un messaggio diretto ai giovani che non hanno, fortunatamente, conosciuto gli orrori di quel periodo e agli anziani e ai reduci “dello sbarco e della battaglia” affinchè, ricordando i giorni duri di Anzio, continuino a battersi in difesa della democrazia e della pace.




























 Patrizio Colantuono - Presidente del Museo dello Sbarco




Breve storia di Anzio e Nettuno


Anzio - Situata a circa 60 km sulla costa a sud di Roma, la città di Anzio vanta un’antica storia che affonda le sue radici nel mito. 
Fondata, secondo la leggenda, da Anteo (figlio di Ulisse e Circe) o da Ascanio (figlio di Enea), la cittadina del litorale laziale viene abitata stabilmente dalle prime popolazioni a partire dall'età Protostorica. Secondo alcuni studiosi, Anzio venne conquistata dai Volsci agli inizi del V secolo a.C. divenendo colonia romana dopo la "battaglia latina" nel 338 a.C. La vicinanza a Roma e la favorevole posizione sul mare, fanno di Anzio una delle mete più ambite dall'élite aristocratica dell'Urbe che, a partire dal periodo tardo-repubblicano, sceglie questi luoghi per l'edificazione di numerose ville ubicate lungo la fascia costiera. Tuttavia, è con l'età imperiale che l'antica Antium ( città natale degli imperatori Caligola e Nerone) raggiunge il suo massimo splendore, del quale sono testimonianze indelebili i resti della villa monumentale e del porto. Con la fine dell'Impero romano ed il conseguente mutamento degli assetti sociali e politici, la città di Anzio affronta un periodo di progressiva decadenza che termina solo nel XVII secolo, quando gli alti prelati della corte papale romana scelgono "Capo d'Anzio" come luogo di villeggiatura e di caccia. Alla sontuosa villa imperiale si sostituiscono, dunque, residenze aristocratiche altrettanto sontuose, quali Villa Adele (attuale sede dei Musei archeologico e dello Sbarco Alleato), Villa Corsini-Sarsina (sede di rappresentanza del Comune) e Villa Albani. 
Con la realizzazione di un nuovo porto ad opera di Papa Innocenzo XII (1700), viene messo in evidenza l'aspetto marittimo e commerciale della cittadina che diviene comune autonomo nel 1857. Tra il 1939 e il Anzio venne unita a Nettuno in un unico comune, Nettunia.
Fortemente danneggiata durante i bombardamenti della II Guerra Mondiale e teatro di uno sbarco alleato (al quale è dedicato un Museo all'interno di Villa Adele), la città viene ricostruita e riqualificata nell'immediato dopoguerra.
Attualmente, grazie alle enormi ricchezze ereditate dal passato e alla favorevole posizione sul mare, Anzio si connota come una località dalla forte connotazione turistica. Dalla fine degli anni '90 è stato poi dato avvio ad un processo di riqualificazione e valorizzazione delle risorse archeologiche, concretizzato nel 1999 con l'istituzione del Parco archeologico della Villa Imperiale e nel 2002 con la fondazione del Museo Civico Archeologico.     

Nettuno - Secondo la tradizione, il nucleo originario di Nettuno sarebbe la mitica Neptunia, antichissima città dedicata al Dio del Mare i cui presunti resti ancora affiorano, con la bassa marea, nelle acque antistanti il Forte Sangallo. il territorio era comunque popolato fin dal paleolitico ed è certamente verosimile che la romana Antium, almeno in età imperiale, si estendesse fino a comprendere questa parte del capo d'Anzio.
Intorno al IX secolo, in seguito al definitivo abbandono del porto d'Anzio, sempre più esposto alle incursioni saracene, la popolazione si concentrò sul promontorio dando vita all'insediamento medievale. Nel XI secolo era dei monaci dell'Abbazia di Grottaferrata, che nel 1140 la dettero in enfiteusi ai conti di Tuscolo. Nella seconda metà del XII sec. il senato romano s'impossessò del territorio di Nettuno e nel 1220 lo cedette agli Orsini fino a quando, nel 1426, Papa Martino V impose loro una permuta e lo assegnò al nipote, Cardinale Antonio Colonna. Durante il pontificato di Alessandro VI (1492-1503) il feudo di Nettuno fu confiscato e assegnato al figlio del Papa, Cesare Borgia, detto il Valentino, a cui si deve la costruzione del Forte. Alla morte di Alessandro VI Nettuno tornò ai Colonna fino al 1594, anno in cui fu acquistato da Papa Clemente VII Aldobrandini che lo affidò alla Camera Apostolica . Nel 1831 fu venduto ai Borghese.
Durante tutti questi secoli il paese era rimasto un modesto borgo che viveva essenzialmente di agricoltura. Dopo il 1870, collegata con una ferrovia alla capitale, Nettuno si sviluppò rapidamente divenendo una rinomata stazione balneare. Tra il 1939 e il 1945 fu unita ad Anzio in un unico comune, Nettunia. La II Guerra Mondiale sconvolse tragicamente la vita di questi luoghi che, in seguito allo sbarco alleato (22 gennaio 1944) e alla furiosa controffensiva tedesca, subirono pesanti distruzioni. Negli ultimi decenni Nettuno è divenuta un vero e proprio centro residenziale dell'area metropolitana di Roma. Grande sviluppo ha avuto il porto turistico capace di ospitare fino ad ottocento imbarcazioni. 

sabato 14 dicembre 2019

Il Parco Archeologico della Villa Imperiale

L'entrata del Parco Archeologico è in Via Fanciulla di Anzio. Il sito è comunemente conosciuto come Villa di Nerone, ma è più appropriata la definizione di Villa Imperiale. Nerone non costruì la Villa, dove nacque come suo zio Caligola, bensì il Porto, l'antico Porto romano. Le Grotte di Nerone sono i resti dei magazzini di questo Porto che ebbe una grandissima importanza per tutto il periodo della Roma imperiale e anche oltre.