martedì 16 giugno 2020

Il lungo autunno di Anzio

Con la caduta dell’Impero romano , nell’alto Medioevo, Roma conserva la funzione di punto di riferimento dei residui traffici marittimi. Inizia un lungo periodo, dal VI sec. al XVII sec., che viene definito da C. Marigliani in “Storia di Anzio”,  il lungo autunno di Anzio. Nonostante tutto il porto della antica Antium mantenne la sua importanza. 

Nell’VIII sec. Anzio figurava tra le domuscultae costituite da Papa Zaccaria (741-752). La Domusculta era una particolare forma di azienda agricola diffusa tra i sec. VII e X nei feudi monastici e aveva la funzione di rivitalizzare le aree depresse spopolate, ad esempio, dalle invasioni barbariche.

L’opera di Papa Zaccaria fu continuata da Papa Adriano I (772-795) che ripristinò anche molti acquedotti. Nel Lazio meridionale lungo la costa, i territori che erano stati del fisco imperiale come per esempio le residenze degli imperatori e della loro corte come era stata Antium, passarono probabilmente al Patrimonio di Santa Romana Chiesa. Papa Zaccaria aveva acquistato Anzio e Formia che facevano parte di quei territori che andarono sotto il controllo della Chiesa e quindi di Roma. L’amministrazione pontificia disponeva quindi delle derrate alimentari per il proprio sostentamento che derivavano da questi territori. Fu emanato anche uno statuto speciale a tal proposito.

Il porto aveva quindi ancora una sua funzione, affiancato all’approdo di Astura, così come si evidenzia nella Cosmographia dell’Anonimo Ravennate nell’ VIII sec.

Nettuno come località relativa al porto di Astura viene invece per la prima volta citata nella Geographica di Guido nel IX sec.

 

Sulla fine di Anzio ci sono opinioni discordanti, una di queste la fa risalire al 500 (VI sec.) sotto Totila che fu Re degli Ostrogoti dal 541 al 552 e che durante la guerra greco-gotica tenne sotto controllo la penisola italica contro l’Impero bizantino. Periodo in cui vennero distrutte le città e devastate le campagne. Nel VII sec arrivarono anche i Saraceni, ma Anzio era già distrutta.

Questi distrussero ulteriormente l’antico porto neroniano. I pochi anziati scampati al ferro e al fuoco si rifugiarono dapprima nelle foreste e poi nel tempio di Nettuno.  

Si può ritenere verosimile che la progressiva decadenza di Anzio inizi nel IV sec., per poi avere una accelerazione durante le invasioni barbariche. La civitas Antium si trasformò nel castrum Neptuni ed era questo un territorio che garantiva il grano della domusculta nella quale si era intanto consolidata una nascente comunità cristiana.
 
 

(Fonte: Storia di Anzio – Clemente Marigliani – Città di Anzio)

 

 

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